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Il vigilantes che ha ucciso un ladro a Roma ha provato a rincorrere e a sparare anche ai suoi complici

Nell’ordinanza con cui il gip ha disposto l’arresto in carcere per Antonio Micarelli i magistrati hanno elencato “i gravi indizi di colpevolezza” nei suoi confronti e perché non si può parlare in alcun modo di “legittima difesa”. Il vigilante uccise con un colpo di pistola alla testa il ladro Antonio Ciurciumel mentre quest’ultimo tentava di scappare.
A cura di Enrico Tata
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Vere e proprie scene da far west, atteggiamenti da giustiziere e bugie nel raccontare come si sono svolti i fatti. Nell'ordinanza con cui il gip ha disposto l'arresto in carcere per Antonio Micarelli i magistrati hanno elencato "i gravi indizi di colpevolezza" nei suoi confronti e perché non si può parlare in alcun modo di "legittima difesa". Il vigilante uccise con un colpo di pistola alla testa Antonio Ciurciumel, un ladro, mentre tentava di scappare dopo aver messo a segno un colpo con altre tre complici in un appartamento in via Cassia a Roma.

Il video che inchioda Micarelli e sconfessa la sua versione

Decisivo per le indagini è un video ripreso da una telecamera di sicurezza, che ha smentito la versione di Micarelli e che ha convinto i pm a richiedere l'arresto della guardia giurata. L'analisi dei fotogrammi sconfessa il racconto del vigilante: i colpi di pistola non sono stati esplosi perché si stava difendendo da un'aggressione con una mazza ferrata e, successivamente, dal tentativo di investimento da parte della Mercedes dei malviventi.

Prima di sparare a Ciurciumel rincorse e provò a uccidere gli altri ladri

Tutt'altro: le immagini raccontano di un uomo con un braccio teso e la pistola puntata verso i suoi obiettivi. Secondo il gip deve essere esclusa la presenza di qualsiasi forma di legittima difesa. Micarelli, hanno ricostruito gli investigatori, non si trovava in pericolo quando sparava ai rapinatori, anzi è stato lui a inseguirli e ad avvicinarli uno dopo l'altro, con l'arma in pugno e il braccio ad altezza d'uomo, cercando di colpire alle spalle, con l'intenzione di uccidere secondo quanto ricostruito dai magistrati, chi di loro tentava di fuggire. Come ha fatto con Antonio Ciurciumel, centrato in testa mentre cercava di scavalcare il cancello per scappare. In tre occasioni temporali, come emerge dal video, ha provato ad uccidere e si è "atteggiato", sempre secondo quanto si legge nell'ordinanza, a giustiziere fino a colpire a morte uno dei malviventi.

Non solo Ciurciumel, quindi. In un primo tentativo, ha inseguito uno dei ladri e ha sparato ad altezza uomo mirando a quest'ultimo, che però è riuscito a scappare. Ancora, Micarelli si è avvicinato alla macchina su cui era salito uno dei rapinatori e, anziché puntare alle gomme o sparare in aria, ha puntato l'arma direttamente allo sportello lato guida dov'era salito l'uomo. Anche in questo caso, il ladro è riuscito a scappare. La terza occasione, tuttavia, ha avuto un esito fatale: Ciurciumel ha perso la vita mentre tentava di scappare.

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